CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE

Cos’è la contabilizzazione del calore?

In poche parole la contabilizzazione  è la misurazione del consumo di ciascun utente.

Nel caso del riscaldamento sarà il calore erogato dai radiatori, nel caso dell’acqua calda sanitaria sarà il volume di acqua calda prelevato dai rubinetti.

Di particolare interesse è la ripartizione dei costi nel settore riscaldamento ambienti.

Come per tutti gli impianti la prima regola deve essere: individuare la soluzione migliore e a miglior costo.

Per effettuare la scelta corretta si deve partire dal tipo di impianto che si andrà a  contabilizzare e da qui individuare che tipologia di ripartizione sarà più conveniente e per il nostro impianto.

La prima verifica è individuare se la distribuzione  è del tipo orizzontale (edifici di nuova costruzione) o verticale(solitamente per edifici vecchi) ;

nel primo caso si procederà ad una contabilizzazione definita “diretta”,nel secondo a una definita “indiretta”.

Nella contabilizzazione diretta in un impianto a distribuzione orizzontale abbiamo bisogno di:

Stabilito che la tipologia di installazione adatta ala nostro impainto è questa,possiamo ora scegliere tra le apparecchiature  che più si avvicinano ai nostri bisogni e cioè:

• CONTATORI ULTRASONICI: contatori di elevata precisione (classe 2 EN1434) .
• Non avendo organi in movimento hanno durata stimata doppia rispetto ai volumetrici,ci sono modelli più economici per uso residenziale e più avanzati per le portate superiori a 2.5 m3/h
• CONTATORI MECCANICI: contatori con ottimo rapporto qualità prezzo adatti per la ripartizione delle spese.

La classe di precisione inferiore (classe 3) può portare però ad un errore di sotto lettura doppia rispetto agli ultrasonici.

 

Nella contabilizzazione indiretta su un impianto a distribuzione verticale(il più diffuso nelle costruzioni datate) invece abbiamo bisogno di:foto contabilizzazione

A questo punto possiamo scegliere che tipo di sistema di scarico dati installare:

lo scarico dati può essere effettuato con un sistema denominato “locale”,con un basso costo di posa ,ma è adatto per piccoli condomini e dove sia necessartia una sola lettura,con un sistema centralizzato BUS,adatto per impianti con grandi estensioni ed un sistema ad one radio che al momento è il più conveniente per impainti a distribuzione verticale con l’uso dei ripartitori su ogni radiatore.

Vediamo più nello specifico il ripartitore di calore:

in poche parole il ripartitore  è un apparecchio elettronico adatto alla misurazione del consumo di calore del corpo scaldante sul quale è installato:

dato che la misurazione può,per normativa,essere effettuata a partire dalla misura della temperatura del radiatore,i ripartitori possono essere ad uno o due sensori.

I ripartitori ad un sensore misurano soltanto la temperatura superficiale del radiatore,mentre quelli a doppio sensore anche al temperatura ambiente,per questo i primi sono maggiormente adatti per impianti a temperatura alta e costante,mentre i secondi anche per impianti a temperatura scorrevole  con sonda di temperaura esterna,dato che misurano anche in caso di bassa temperatura del radiatore.

Importantissima poi è la collocazione del ripartitore sul corpo scaldante dato che la temperatura superficiale dei radiatori non è uniforme, ma varia lungo l’altezza degli elementi e la lunghezza del corpo scaldante;a questo proposito ogni costruttore da chiare indicazioni sulla posizione del ripartitore,che varia a seconda della tipologia del corpo scaldante e delle sue dimensioni.

Una volta posizionati i ripartitori ,per ottenere il valore di consumo, secondo la UNI EN 834 il valore misurato (temperatura superficiale o di differenza di temperatura) deve subire un procedimento di calcolo nel quale compaiono:
-Coefficienti K di contatto termico
-La potenza termica è un dato caratteristico di ogni radiatore,che viene dichiarata dal suo costruttore, oppure può essere calcolata secondo la normativa UNI 10200.
-I coefficienti di contatto termico,che dipendono dal materiale e dalla forma del radiatore, e vengono dichiarati dal costruttore del ripartitore per ogni tipo di corpo scaldante

Si può procedere con la parametrizzazione solo dopo aver effettuato una completa mappatura dei corpi scaldanti dell’impianto, compilando un “modulo di mappatura,e i ripartitori parametrizzati dovranno poi essere installati sui radiatori per i quali sono stati programmati.

Si deve comunque tenere a mente che il valore ottenuto attraverso un qualsiasi sistema di ripartizione non è mai un valore assoluto di consumo (kWh, kCal/h, euro).
Il consumo del radiatore può essere calcolato solamente rapportando il valore HCA letto sul ripartitore, con la somma di tutti i valori HCA dei radiatori dell’impianto.
Per tale motivo il valore di consumo calcolato con un qualsiasi sistema di ripartizione è sempre un valore percentuale.
Il valore misurato da un ripartitore esprime sempre e solo un indice di consumo del radiatore sul quale è installato (HCA, unità di costo di calore).
E’ possibile dare un “peso” agli HCA solo partendo da una misura reale (diretta) di energia (contacalorie in centrale termica) o di combustibile (contatore del gas…)

Tutte le spese relative all’impianto di riscaldamento, ovvero:
• spese gestionali: conduzione, manutenzione ordinaria, gestione amministrativa
• spese di esercizio: combustibile, energia elettrica a servizio del riscaldamento
• vengono accorpate in un unica voce (St) e la suddivisione viene così effettuata:

1)Quota fissa (Qf):
pari ad una percentuale fissa della spesa totale St (normalmente compresa fra il 30 ed il 50%). Questa quota viene poi ripartita fra i condomini in funzione delle quote millesimali di proprietà.
2) Quota a consumo (Qc):
la rimanente parte della spesa (Qc= St – Qf) viene poi ripartita in parti proporzionali al consumo individuale misurato.

Ovvero dette U1, U2,…, Un le unità di calore conteggiate per ciascun Utente, le singole quote variabili saranno:
Qc1= Qc U1/(U1+U2+…+Un)
Qc2= Qc U2/(U1+U2+…+Un)
Qcn= Qc Un/(U1+U2+…+Un)

Prima di procedere all’installazione dei ripartitori, verificare:
1) L’impianto è adibibile completamente alla ripartizione?
2) Tecnologia del ripartitore da utilizzare (singolo sensore o doppio sensore)

Ricordiamoci che NoN si possono installare ripartitori di calore in impianti costituiti da:

  • radiatori ad evaporazione
  • condizionatori
  • riscaldamento a pavimento
  • riscaldamento a soffitto
  • ventilconvettori